isola
L’isolamento diurno nelle parole di Carmelo che spiega, teorizza, raccoglie idee e impressioni, cerca di raccontare, narrare, descrivere. L’isolamento diurno nei gesti, nei movimenti reiterati e insensati e disperati e assurdi di Angelo. Attese e rinunce. In silenzio.
Due fratelli, condannati all’ergastolo.
La sentenza definitiva stabilisce: fine pena mai.
Non si esce, non se ne esce. È un labirinto di passioni sorde, che implode senza emozioni apparenti. Un sorriso di circostanza forse, una pausa d’attenzione: Carmelo cerca le parole giuste. Angelo scende al passeggio, va in palestra, legge un libro di Terzani, ascolta le canzoni alla radio, guarda i cartoni animati in televisione, prepara il caffè. È tutto protetto e rarefatto dentro la scatola di ferro e cemento. C’è tutto, ma è come lontano, sfumato, disperso, un miraggio sfocato, l’illusione di un sogno confuso. La regola del silenzio. La consegna del silenzio. Rumori in lontananza. Sempre gli stessi. Voci lontane, chiamano, salutano, indicano, assegnano. Voci lontane, ovattate. Rumori sordi. Battitura ferri. Serrature scattano molle a chiudere, aprire, chiudere. C’è la famiglia Griffin in televisione; Neffa o Cocciante o Ligabue alla radio. E un uomo, controluce, in piedi, davanti alla finestra.
interpreti
Carmelo e Angelo Guidotto, sovrintendente capo Giuseppe Noce
produzione la.mu.s.a.
suono in presa diretta Carlo Natoli
montaggio Antonio Lizziocolor correction Ivano Mistretta
musiche originali Carlo Natoli
riprese, fotografia e regìa Alessandro De Filippo
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goor/uomo
La complessità del fenomeno dell’immigrazione si scontra con la superficialità dei media audiovisivi. Il cinema e la televisione mostrano tutta la propria inefficacia espressiva di fronte alla difficoltà di rappresentare ciò che deve essere analizzato e distinto in un «campo di differenze».
I mass-media tendono a generalizzare e semplificare, si lasciano guidare dalla moda del momento e raccontano un mondo che non esiste, fatto di luoghi comuni a volte colpevolmente ripetuti.
Il ruolo di chi compie una ricerca sui media dello Spettacolo è proprio quello di svellere la crosta ormai sterile della comunicazione ufficiale, ingessata e sussiegosa nei confronti dei potenti e spietata e feroce nei confronti dei più deboli. Chi fa ricerca deve restituire la voce di chi resta nascosto e sconosciuto o, peggio, misconosciuto e falsificato.
Con la Sicilia negli occhi
Finanziato dall’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, con la collaborazione della Sicilia Film Commission, grazie al Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo del 2008, il documentario ha una durata di 45 minuti e raccoglie gli interventi di coloro che hanno conosciuto Ugo Saitta, che con lui hanno lavorato e collaborato o che meglio contribuiscono a definire il valore della sua produzione: Riccardo Manaò, Gabriella Saitta, Tuccio Musumeci, Leo Gullotta, Sebastiano Gesù, Adriano Aprà, Marco Bertozzi, Enrico Magrelli, Giuseppe Giarrizzo, Ivano Lollo e Mario Musumeci.
Ugo Saitta (1912-1983) è il primo documentarista siciliano di rilievo, già attivo cinematograficamente a Catania a partire dagli anni Trenta. Dopo alcune esperienze da cinedilettante, si iscrive al corso inaugurale (1935-1936) del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove imparerà le tecniche di regìa e la narrazione cinematografica.
cattura
Catturare il criminale che ha delinquito. Condannarlo a espiare la sua pena. Vuol dire separare il bene dal male. Proteggere il bene dal male. Riconoscere il male e negarlo allo sguardo. Negargli una voce, proibirgli la parola.
Ma cos’è il bene senza il male? Qual è la sua identità, l’intima sua radice di confronto e di contrasto? Qual è il suo confine?
interpreti:
Enrico Platania, Salvatore Marcello Catti, Carmelo Guidotto, Orazio Maugeri, Edison Celay, Santo Pisano, Luca Marino, Giovanni Pardo, Vincenzo Amato.
produzione la.mu.s.a.
suono in presa diretta Carlo Natoli
montaggio Antonio Lizzio
color correction Ivano Mistretta
musiche originali Carlo Natoli
riprese, fotografia e regìa Alessandro De Filippo
Maschera
Indossare una maschera significa interpretare un ruolo. Dare volto, 'persona', a un personaggio. Ed è così che la documentazione video, intitolata provvisoriamente «Maschera», si propone e offre allo sguardo del fruitore come opera non-ancora compiuta in forma definita e definitiva di documentario. Indaga, vagolando, attraverso percorsi indeterminati l'instabile indefinitezza di identità in crisi. Fuori, in libertà, le persone fanno parte di gruppi, di famiglie o clan, di contesti lavorativi o criminali. Dentro sono pupazzi senza l'anima di ferro che li possa far tenere dritti. Per questo occorre il dialogo, mettersi in gioco ed entrare in scena, scommettere la propria speranza, puntando il solo capitale che resta. La dignità.
produzione la.mu.s.a.
soggetto Carmela Cosentino
montaggio Carmelo Emmi
riprese, fotografia, regìa Alessandro De Filippo
Time Code
Il video è una conversazione filmata nell'estate 1998, in occasione dell'ultima edizione del Festival di Taormina Arte Cinema diretta da Enrico Ghezzi.
Fa parte di una serie di 11 episodi dedicati al concetto del tempo nel cinema, di cui sono protagonisti critici e cineasti.
Questo episodio è però l'unico che è stato postprodotto, mentre invece il resto del progetto è rimasto irrealizzato.
Questo primo episodio è stato presentato alla 60a edizione del Mostra del Cinema di Venezia, nel 2003.
Trailer isola/cattura
Due documentari realizzati con il Patrocinio del Ministero della Giustizia – DAP, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, e con il Patrocinio del DISUM, Dipartimento Scienze Umanistiche dell'Università degli Studi di Catania.
I documentari sono stati realizzati nell’ambito del piano pedagogico della Casa Circondariale di Catania Bicocca, elaborato dall’area educativa diretta dal dott. Maurizio Battaglia.
produzione la.mu.s.a.
suono in presa diretta Carlo Natoli
montaggio Antonio Lizzio
color correction Ivano Mistretta
musiche originali Carlo Natoli
riprese, fotografia e regìa Alessandro De Filippo
Erri – Imperturbabili
Fotografia, riprese e color correction di Giuseppe Consales
Edizione di Roberta Caruso e Chiara D'Amico
Montaggio di Alessandro De Caro
Regìa di Alessandro De Filippo
Produzione: The Prisoner / Viceversa Records
Carlo Natoli, voci, chitarre e sinth
Andrea Romano, pianoforti e sinth
Saverio Malaspina, batteria
Sergio Occhipinti, basso
Sebastiano Cataudo, percussioni
Testo e Musica di Carlo Natoli
Edizioni The Prisoner / Viceversa Records
Distribuzione, Audioglobe
Ufficio stampa, Gabriele Lo Piccolo